Antonia Pozzi
Milano 1912 - Milano 1938
Vita e opere
Come ha ben sintetizzato G. Bernabò, Pozzi “apparteneva a una famiglia aristocratico-borghese importante nella Milano dell’epoca. Alla vita mondana preferiva però il rapporto con la natura e gli schietti incontri amicali, gli studi prima al Liceo Ginnasio Manzoni e poi all’Università Statale, i viaggi in Italia e all’estero, la pratica della poesia e della fotografia. Fu parte attiva del gruppo di giovani studiosi che, all’interno della Statale, faceva riferimento al filosofo A. Banfi, con il quale si laureò in Estetica nel 1935, discutendo una tesi sulla formazione letteraria di Flaubert, pubblicata postuma nel 1940. Negli ultimi anni sviluppò una crescente apertura alla storia e al sociale, frequentando assiduamente il desolato mondo delle periferie di Milano Sud”. Cercò di emanciparsi economicamente dal suo ambiente (in ciò ostacolata dai suoi) col lavoro: insegnando negli anni 1937-1938, e fino all’ultimo giorno di vita (morì suicida a soli ventisei anni), materie letterarie all’Istituto Tecnico Schiaparelli. “Ha lasciato più di trecento poesie”, ha scritto ancora Bernabò, “pubblicate postume in numerose edizioni e traduzioni, accolte tutte con profondo interesse. Una grande attenzione hanno suscitato anche le pagine di diario sopravvissute alla censura paterna, le molte lettere e la tesi di laurea. Pozzi ha prodotto inoltre migliaia di scatti fotografici, anch’essi di riconosciuto valore artistico. Nei suoi versi, attraverso un linguaggio tanto limpido, sensoriale e comunicativo quanto colto e raffinato, si muove arditamente tra realtà e visione, concretezza e simbolo, restituendo in modo originale un meraviglioso immaginario di donna e di poeta che, poco capito nella sua epoca perché in anticipo sui tempi, giunge invece con sorprendente forza ai lettori di oggi. Da qui la straordinaria riscoperta della sua poesia in Italia e nel mondo”.
Nel tempo tutte le poesie di Antonia Pozzi sono state pubblicate, fino all’edizione completa, e filologicamente rigorosa, del 2015. Sono stati inoltre pubblicati i diari e le lettere reperibili, l’edizione critica della tesi di laurea e alcuni volumi di scatti fotografici. Imponente è il numero degli scritti a lei dedicati, per i quali si rinvia al sito curato da T. Altea.
Il pensiero sulla religione
Rispetto al problema specificamente religioso e di un senso di trascendenza, Pozzi non manifesta solo una netta distanza da ogni confessionalismo, ma anche un’aperta sensibilità. Ad A. Cervi dichiara: “Che cosa vuole che concluda io sulla divinità di Cristo, se nessuno mi ha mai insegnato a crederci”. “Io non sono né un’anima religiosa né una coscienza filosofica”. “Non riuscirò mai a vedere nel vostro Cristo più che l’uomo”. “Sono certa della mia vita senza pensare a Dio”, “si può vivere senza intuizioni religiose. Io non cerco Dio perché non sento il bisogno di cercarlo; perché credo che la mia vita può essere moralissima anche se io faccio le cose per sé stesse e non perché Dio lo vuole”. Ma a E. Gandini scrive che il divino, un tempo ritenuto “un estetismo”, ora le appare “una calma suprema”, “una frescura limpidissima che permea di sé tutta la mia vita e mi fa blando il soffrire, trasognato il cammino e chiara e amica la morte”. In una lettera a T. Gadenz parla, inoltre, positivamente di Dio come “Infinito” (è una parola sua).
Anche in non poche sue poesie è possibile rintracciare una religiosità latente, solo velatamente espressa, e tuttavia operante nel suo universo, come ha sottolineato in particolare una delle sue principali interpreti (e prima curatrice del suo archivio) O. Dino. Tra le poesie “più ‘religiose’ (perché lo sono, alla fine, più o meno tutte, proprio per l'approccio di Antonia), e dove il divino compare anche come forza allusiva”, ha scritto T. Altea, “ci sono: Λύχνος, Preghiera, All’amato, Nel duomo, Esempi, Nostalgia,Fede, Giorno dei morti, Sogno sul colle, Santa Maria in Cosmedin, Così sia, I musaici di Messina, Maternità, Confidare, Abbandonati in braccio al buio. Ma Dio è presente anche come assenza, proprio per essa, e allora vengono in mente Risveglio notturno, Grido, Lamentazione”.
Gabriele Scaramuzza
Biblio-sitografia
Opere di Antonia Pozzi
• Parole. Tutte le poesie, a cura di G. Bernabò e O. Dino, con prefazione di O. Dino, Milano 2015.
• Flaubert negli anni della sua formazione letteraria, Premessa di A. Banfi, a cura di M.M. Vecchio, Torino 2013.
• Mi sento in un destino. Diari e altri scritti, a cura di G. Bernabò e O. Dini, Milano 2018.
• Ti scrivo dal mio vecchio tavolo. Lettere 1919-1938, a cura di G. Bernabò e O. Dino, con un contributo di M. Della Torre, Postfazione di T. Altea, Milano 2014.
• Nelle immagini l’anima, Antologia fotografica, a cura di O. Dino e L.Pellegatta, Milano 2018 (nuova edizione ampliata).
• Sopra il nudo cuore, Fotografie, a cura di G. Calvenzi e L. Pellegatta, Cinisello Balsamo (MI) 2015.
• Pozzi A., Sereni V., La giovinezza che non trova scampo. Poesie e lettere, a cura di A. Cenni, Milano 1995
• Pozzi A., Gadenz T., Epistolario (1933-1938), a cura di O. Dino, Milano 2008
• Soltanto in sogno. Lettere e fotografie per Dino Formaggio, a cura di G. Sandrini, Verona 2011
• Formaggio D., Amo la tua anima. Lettere ad Antonia Pozzi, con altre lettere a Dino di Antonia Pozzi, a cura di G. Sandrini con la collaborazione di L. Pretto, Verona 2016
• Lieve offerta. Poesie e prose, a cura di A. Cenni e S. Raffo, Milano 2012.
• 1938. Primo album, a cura di M. Lazzari, C. Meazza e F. Minazzi, Sesto San Giovanni (Mi) 2018.
• Parole/Worte, a cura di G. Rovagnati, Göttingen 2008
Scritti sull’autorice
- Altea T., Antonia Pozzi. La polifonia del silenzio, Presentazione di G.Scaramuzza, Introduzione di G. Bernabò, Milano 2010.
- Bernabò G., Dino O., Morgana S., Scaramuzza G., … e di cantare non può più finire … Antonia Pozzi (1912-1938), Atti del Convegno, Milano, 24-26 novembre 2008, a cura di, Milano 2009.
- Bernabò G., Per troppa vita che ho nel sangue. Antonia Pozzi e la sua poesia, Postfazione di O. Dino, Milano 2022 (nuova edizione ampliata).
- Cenni A., In riva alla vita. Storia di Antonia Pozzi poetessa, Milano 2002.
- Dalla Torre M., Antonia Pozzi e la montagna, Milano 2022.
- De Pascale G., Come le vene vivono del sangue. Vita imperdonabile di Antonia Pozzi, Milano 2016.
- Glori C., Antonia Pozzi. Poesie 1933-1938. Le Madri-Montagne, a cura di C. Glori, Foggia 2009.
- Papi F., L’infinita speranza di un ritorno. Sentieri di Antonia Pozzi, Premessa di B. Bonghi, Avvertenza di F. Minazzi, Milano-Udine 2013.
- Vecchio M.M., Antonia Pozzi. Otto studi, Borgomanero (NO) 2013.
Sitografia:
http://www.antoniapozzi.it, creato e T. Altea e da lei curato in collegamento con il Centro Internazionale Insubrico di Varese.