Benedetto Croce
Vita e opere
Di famiglia molto agiata, con possedimenti nell'originario Abruzzo ma residente a Napoli, Croce perse entrambi i genitori e l'unica sorella nel terremoto di Casamicciola (1883). Passò quindi un periodo dallo zio S. Spaventa, a Roma, dove entrò in contatto con il filosofo prima herbartiano e poi marxista A. Labriola. Tornato a Napoli, Croce accompagnò amplissimi studi storico-eruditi e critico-letterari con l'elaborazione di una propria veduta filosofica, in cui, sulla strada di F. De Sanctis, i valori spirituali sono immanenti nel mondo storico umano (4 voll. di “Filosofia dello spirito”, dall'Estetica del 1902 alla Teoria e storia della storiografia che esce prima in tedesco nel 1915). Questi anni di intensa elaborazione sistematica vedono la collaborazione con G. Gentile in “La Critica”, pugnace rivista del nuovo idealismo italiano, e l'intenso studio di Hegel. Da quest'ultimo Croce riprende la concezione di una filosofia complessiva dello spirito, in cui gli individui trovino la loro realizzazione esaustiva, ma intende il rapporto tra i piani spirituali non come univoca progressione gerarchica, bensì come distinzione tra le sfere conoscitiva e pratica e, in entrambe, tra la dimensione più propriamente individuale e quella più propriamente universale (su questo importante anche il confronto con Vico e con Schleiermacher).
Senatore dal 1910, Croce si mantenne lontano dall'università, esercitando comunque come libero scrittore un'enorme influenza sulla cultura italiana coeva, con importanti riconoscimenti anche all'estero. Neutralista nel dibattito sull'entrata in guerra, ministro della pubblica istruzione nell'ultimo governo Giolitti (1921), Croce è accondiscente prima e poi fiero avversario del fascismo (con conseguente rottura dell'amicizia con Gentile). Degli anni tra le due guerre sono intensi inquadramenti storici e una revisione del proprio impianto sistematico, volto ad approfondire i nessi tra i diversi aspetti spirituali, in opere come La storia come pensiero e come azione del 1938. Nel secondo dopoguerra, partecipa alla Costituente e diviene presidente del partito liberale italiano. La seconda guerra mondiale, la barbarie razzista, il materialismo “livellatore” lo portano a riflettere in toni preoccupati sulla finis Europae, sulla fine di quella civiltà in cui egli era cresciuto e a cui aveva attivamente partecipato. Nell'ultimo laboriosissimo decennio di vita, non esita così a ritornare sui propri nuclei sistematici, approfondendo soprattutto, nella categoria del “vitale”, la dimensione problematica dell'interesse pratico individuale.
Nei decenni successivi alla morte, soprattutto il materialismo neo-marxista o neo-postivista, da un lato, e l'esistenzialismo cristiano, dall'altro, hanno fortemente criticato lo spiritualismo immanente di Croce, il quale nel tempo si è comunque ormai consolidato come un classico imprescindibile in qualunque considerazione della filosofia e della cultura italiana del Novecento.
Il pensiero filosofico-religioso
Come era d'uso, il giovane Croce venne educato in un collegio religioso, vivendo, tuttavia, già allora, come egli racconta nel Contributo alla critica di me stesso (1915), una crisi religiosa che lo allontanò dal cattolicesimo famigliare, fino a fargli dire chiaro a se stesso che era “fuori affatto delle credenze religiose”. Già nelle opere sistematiche del primo decennio del secolo, Croce sottolinea, comunque, il ruolo del cristianesimo come elemento decisivo nella determinazione storica della coscienza moderna. L’etica “ingenua” del periodo classico, fondata sull’indistinzione di felicità e virtù, di piacere e dovere, viene irreversibilmente tramutata dalla visione cristiana che separa in maniera “recisa e quasi violenta” bene e utile, dovere ed impulso; ideale e reale sono stati così da un lato separati come mai prima, dall’altro viene posta la loro conciliazione come suprema aspirazione della coscienza moderna. Kant non ha fatto che portare a piena maturazione teorica il principio etico cristiano e, si dice nella Filosofia della pratica del 1909, “dopo la polemica condotta da Kant, nessun filosofo può non essere in etica ‘kantiano’, come dopo il cristianesimo non è possibile non essere in qualche modo cristiano”. Anche nella sfera conoscitiva, la religione è, al pari del mito, un imprescindibile momento con cui la razionalità deve continuamente confrontarsi, per venirne a capo. Tali riconoscimenti alla religione come “linfa vitale del pensiero” sono, ad ogni modo, inseriti in una concezione sistematica generale in cui viene negata l'autonomia della sfera religiosa, che deve conclusivamente risolversi o nell'intuizione artistica o nel concetto filosofico, o nell'azione utile o buona (fortemente criticati sono così i Modernisti).
Nelle opere di storia “etico-politica” degli anni Venti e Trenta, la relazione tra cristianesimo e etica moderna viene ulteriormente ribadita, ma tema cruciale diventa il rapporto tra cattolicesimo e protestantesimo. In un saggio del 1928 (Un detto di Leopoldo Ranke...) si sottolinea il valore etico del cattolicesimo nel limitare le ingerenze della mera utilità politica degli stati (la circolarità è tra la storia italiana passata e la presa di posizione di Pio XI, nel Natale 1926, contro le pretese totalitarie di Mussolini). Nei Patti lateranensi, invece, Croce non vede affatto una risoluzione “liberale” di differenziazione di sfere, l'ambito economico-politico e l'ambito etico-religioso, bensì un accordo del tutto “politico” tra due istituzioni che badano a incrementare il loro specifico potere “utilitario”. Anche il giudizio storico sul cattolicesimo post-tridentino tende a sottolineare soprattutto l'ambito di utilità rispetto a quello, superiore, dell'etica. Parallelamente, viene invece messo in risalto il valore etico del protestantesimo nel processo di elaborazione della modernità (Un calvinista italiano..., 1933). La libertà di coscienza individuale e il principio della “libera gara per l’elezione”, che comportava “l’eguaglianza dinanzi alla legge, non l’eguaglianza materiale dei singoli”, sono aspetti del calvinismo particolarmente apprezzati da Croce, che, allo stesso tempo, sottolinea come le dottrine della Grazia e della predestinazione sostenevano la consapevolezza che tale libertà acquisti la sua giusta posizione in un più vasto piano spirituale, al di là dell’individuo e dei singoli stati. L’approdo di tali riflessioni storiche è costituito dalla tematica della “religione della libertà”, nella Storia d’Europa del secolo decimonono (1932). Qui è il liberalismo ad assumere i toni della religione moderna per eccellenza, opponendosi tanto all’autoritarismo reazionario, da un parte, tanto al “democratismo” livellatore e materialistico, dall’altra. E tale liberalismo è una religione, perché è “purificazione, approfondimento e potenziamento” della vita e raccoglie “al pari di motivi filosofici, quelli religiosi del passato prossimo e remoto”, “accanto e sopra Socrate” pone “l’umano-divino redentore Gesù”. Parallelamente, di fronte ai timori per la finis Europae, nel famoso saggio del 1942, Perché non possiamo non dirci “cristiani”, viene ripresa la doppia negazione del 1909, ribadendo l'immanentismo etico, ma sottolineando con maggiore drammaticità, quale “nostro sempre più ricorrente bisogno, oggi più che mai, tormentoso e pungente, tra dolore e speranza”, come nel “sentimento cristiano” vi sia l’origine della migliore spiritualità moderna. Nel secondo dopoguerra, il tema del mito, inoltre, si allarga ad un confronto con gli studi etnografici storico-religiosi di giovani come E. De Martino.
L'approfondimento “immanente” del tema religioso nel mondo storico da parte di Croce ha suscitato polemiche accese (per es. da parte di E. Buonaiuti o C. Fabro), ma anche l'attenzione critica di filosofi come A. Caracciolo, V. Sainati, A. Del Noce, A. Bausola, oltre che studi ricostruttivi più recenti, tra cui Di Mauro 2001, Savorelli 2004, De Giorgi 2013 e vari contributi in Ciliberto 2016.
Omar Brino
Biblio-sitografia
Opere principali
- La storia ridotta al concetto generale dell'arte, Napoli 1893
- Materialismo storico ed economia marxistica, Napoli 1899 https://archive.org/details/materialismostor00croc
- Estetica come scienza della espressione e linguistica generale, Milano-Palermo-Napoli 1902 https://archive.org/details/esteticacomesci00crocgoog
- Ciò che è vivo e ciò che è morto nella filosofia hegeliana,Bari 1907, Ivi 1913 con il titolo Saggio sullo Hegel https://archive.org/details/saggifilosofici03croc
- Logica come scienza del concetto puro, 2a ed completamente rifatta, Bari 1909 https://archive.org/details/logicacomescienz02croc
- Filosofia della pratica. Economica ed etica, Bari 1909 https://archive.org/details/filosofiadellapr00croc
- Teoria e storia della storiografia, ed. tedesca, Tübingen 1915; ed. it. Bari 1917 https://archive.org/details/teoriaestoriadel00crocuoft
- La filosofia di G. B. Vico, Bari 1911 https://archive.org/details/lafilosofiadigia00croc
- La Spagna nella vita italiana della Rinascenza, Bari 1917 https://archive.org/details/laspagnanellavit00crocuoft
- Contributo alla critica di me stesso, Napoli 1918; ma scritto nel 1915
- Storia della storiografia italiana nel secolo decimonono, Bari https://archive.org/details/scrittidistorial15crocuoft https://archive.org/details/scrittidistorial16crocuoft
- La poesia di Dante, Bari 1921 https://archive.org/details/lapoesiadidante17croc
- Poesia e non poesia, Bari 1921
- Storia del Regno di Napoli, 1925
- Storia d'Italia dal 1871 al 1915, Bari 1928
- Storia dell'età barocca in Italia, Bari 1929
- Storia d'Europa nel secolo decimonono, Bari 1932
- Etica e politica, Bari 1931
- La poesia, Bari 1936
- Vite di avventure, di fede e di passione, Bari 1936
- La storia come pensiero e come azione, Bari 1939
- Il carattere della filosofia moderna, Bari 1941
- Discorsi di varia filosofia, 2 voll., Bari 1945; contiene, tra l'altro, Perché non possiamo non dirci cristiani, 1942
- Indagini su Hegel e schiarimenti filosofici , Bari 1952
- Taccuini di lavoro, 1906-1919, 6 voll., Napoli 1987 (l’Indice dei nomi è stato pubblicato nel 2011).
Tutte le annate della riviste crociane La Critica (1903-1944) e Quaderni della Critica (1945-1951) sono ora disponibili on-line: http://ojs.uniroma1.it/index.php/lacritica
Alcuni scritti sulla religione pubblicati da Croce sulle proprie riviste sono i seguenti:
- Recensione a A. Harnack, L'essenza del cristianesimo (1903) http://ojs.uniroma1.it/index.php/lacritica/article/view/6578/6561
- Religione e serenità (1915) http://ojs.uniroma1.it/index.php/lacritica/article/view/7301/7283
- Studi sulla vita religiosa a Napoli nel Settecento (1926) http://ojs.uniroma1.it/index.php/lacritica/article/view/7843/7825 http://ojs.uniroma1.it/index.php/lacritica/article/view/7844/7826
- Recensione a R. Otto, Il sacro (1928) http://ojs.uniroma1.it/index.php/lacritica/article/view/8033/8015
- Un detto di Leopoldo Ranke sullo stato e la chiesa (1928) (poi nel volume Etica e politica con il titolo Stato e chiesa in senso ideale e la loro perpetua lotta nella storia) http://ojs.uniroma1.it/index.php/lacritica/article/view/7974/7956
- Nuovi frammenti di etica. V. La grazia e il libero arbitrio (1930) http://ojs.uniroma1.it/index.php/lacritica/article/view/8231
- Un calvinista italiano: Il marchese di Vico Galeazzo Caracciolo (1933) http://ojs.uniroma1.it/index.php/lacritica/issue/view/249/showToc
- Il Manzoni, la religione e la morale (1933) http://ojs.uniroma1.it/index.php/lacritica/article/view/8555/8537
- Recensione a K. Barth, Theologische Existenz heute! (1934) http://ojs.uniroma1.it/index.php/lacritica/article/view/8604/8586
- Annotando e ricordando: I. Francesco Ruffini, II. Stato e chiesa, III. L'abate Gioacchino e Hegel (1934) http://ojs.uniroma1.it/index.php/lacritica/article/view/8634/8616
- Per un libro di poesia religiosa (1942) http://ojs.uniroma1.it/index.php/lacritica/article/view/6432/6415
- Perché non possiamo non dirci “cristiani” (1942) http://ojs.uniroma1.it/index.php/lacritica/article/view/6433/6416
- Agli amici che cercano il trascendente (1945) http://ojs.uniroma1.it/index.php/quadernidellacritica/article/view/2711/2708
- Recensione a F. Balbo, Religione e ideologia religiosa (1948) http://ojs.uniroma1.it/index.php/quadernidellacritica/article/view/2059/2056
- Filosofia e religione (1948) http://ojs.uniroma1.it/index.php/quadernidellacritica/article/view/2072/2069
Lo stesso Croce provvide a organizzare l’edizione dei suoi scritti, presso l’editrice Laterza (Bari), articolata in quattro sezioni: Filosofia dello spirito (4 voll.); Saggi filosofici (14 voll.); Scritti di storia letteraria e politica (44 voll.); Scritti vari (13 voll.). Dalla fine degli anni Ottanta è stata proseguita dall’editore Adelphi (Milano) la pubblicazione di varie tra le più significative opere, a cura di Giuseppe Galasso. Dal 1991 è incominciata l’Edizione nazionale presso Bibliopolis (Napoli) http://www.bibliopolis.it/croce.html
L'Istituto Italiano per gli studi storici ha curato per l'editrice Il Mulino di Bologna finora 23 volumi di carteggio, molti altri carteggi sono ancora fuori da questa collezione. Un elenco si può vedere nella pagina web: http://www.fondazionebenedettocroce.it/index.php-option=com_content&view=article&id=26-carteggi&catid=7-opera&Itemid=16.htm
Interessante sul tema religioso il carteggio di Croce con la poetessa cattolica M. Curtopassi, Dialogo su Dio. Carteggio 1941-1952, a cura di Giovanni Russo, Milano 2007
Scritti sull'autore e il suo pensiero religioso
- Antoni C., Commento a Croce, Venezia 1955
- Bartolomei T., Idealismo e realismo: l'idealismo italiano contemporaneo esaminato alla luce delle dottrine di S. Tommaso d'Aquino. Esposizione sistematico-critica dell'idealismo soggettivo di B. Croce e G. Gentile, 2 voll., Torino 1937
- Bausola A., Filosofia e storia nel pensiero crociano, Milano 1965
- Bausola A., Etica e politica nel pensiero di Benedetto Croce, Milano 1966
- Bausola A., Dialettica e religione in Benedetto Croce, in A. Babolin (a cura di), Dialettica e religione, Perugia 1977, vol. I, pp. 74-100
- Bertoletti I., Benedetto Croce. Dal Gesù genio dell'umanità all'universalità del “Christus patiens”, in Zucal S., Cristo nella filosofia contemporanea, Cinisello Balsamo 2000, vol. II, pp. 159-180
- Bertoletti I., Benedetto Croce e il liberalismo religioso. Dall'interdizione della cristologia ai frammenti di una cristologia in nuce, in "Humanitas", 1999, pp. 1048-1064
- Bonechi S., Benedetto Croce - Giovanni Gentile. Bibliografia 1980-1993, in "Giornale critico della filosofia italiana", 1994, pp. 632-660
- Borsari S., L'opera di B. Croce. Bibliografia, Napoli 1964
- Bonetti P., L'etica di Croce, Roma-Bari 1991
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Siti dedicati
http://www.fondazionebenedettocroce.it/